martedì 23 luglio 2013

Del perchè la materia debba vibrare


Questa nostra società percepisce il silenzio come assenza. Mutua il concetto dalla fisica, lo accosta all’immobilità. Esperimenti in sala anecoica (dove il silenzio viene costruito) dimostrano che l’essere umano resiste pochi minuti in una condizione di totale assenza di suono, per poi essere turbato da profondissimo disagio. Andiamo a ritroso. Il suono è vibrazione. Materia che vibra. Chiamiamo silenzio l’assenza di suono, ma assenza di un suono percepibile con l’udito, al quale verrebbe dato in modo automatico un significato: armonioso, cacofonico, evocativo, disturbante. Esiste un mondo di suoni, di vibrazioni, che non percepiamo con l’udito, ma all’interno del quale siamo immersi, e al quale contribuiamo con le vibrazioni della materia di cui siamo fatti. Dunque forse il silenzio assoluto non esiste, se non nell’assenza stessa di materia. Là dove c’è materia, c’è vibrazione e dunque suono, impercettibile. Il suono- vibrazione testimonia: l’essere avviene. Del perchè la materia debba vibrare, si sa molto poco. Forse da qui deriva l’irrequietezza dell’esistente, dal sasso che non lo sa, fino all’uomo che deve farci i conti tutti i giorni.



Nessun commento:

Posta un commento