domenica 18 agosto 2013

Al prossimo giro


Il corpo ci resta, per tutta la vita tranne in rari casi, sconosciuto. Possiamo leggere un trattato di anatomia, studiare a fondo i segreti della trasmissione degli stimoli nervosi, ascoltare il battito del nostro cuore, ma il funzionamento complessivo del nostro organismo resta al di fuori della nostra portata. Quando mangiamo, la fetta di torta che sparisce dentro di noi diventa energia senza che sia voluto direttamente da noi; e così per automatismi come la respirazione, oppure le piastrine del nostro sangue che vanno a riparare lesioni cutanee, e via dicendo. Sembra che il corpo sia una specie di supporto, siamo forse inconsciamente abituati a considerarlo una macchina perfetta e misteriosa che ci permette di “abitare” un po’ di materia, per fare delle cose in questo universo. Non è così. Il nostro pensare, il nostro agire, sono strettamente correlati a questa vita segreta eppure potente che il nostro corpo rende possibile ogni giorno. Seguiamo il destino del nostro corpo, più di quello che possiamo pensare. Alla fine, sarà lui che ci trascinerà nel ciclo delle cose, nella distruzione e nella rinascita. E della nostra autocoscienza se ne fa ben poco, al prossimo giro di rimescolamento della materia.



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